Riosto
Questa località sorge fra i torrenti Savena e Zena, frazione nella parte alta di Pianoro Nuovo, anticamente era comune a sé. La chiesa dedicata a S. Maria Assunta conteneva tele e cimeli di notevole pregio.
Riosto è un borgo molto antico. Dietro la sagrestia si rinvenne un’urna contenente ossa e due medaglie appartenenti al periodo della Roma repubblicana; nel muro dietro la sagrestia venne rinvenuto uno scheletro umano con elmo e armi e un cane in bronzo di notevole fattura. Da alcune pergamene emergerebbe la sua origine intorno al 240, fondata da un cenobio di eremiti sfuggiti alle persecuzioni romane “Li selvaggi di S. Apollinare”.
Riosto si ricorda soprattutto per la famiglia, da Riosto chiamati poi Ariosti o Ariosto, che intorno al 1100 dominò il luogo ed oltre alla chiesa parrocchiale verso ponente sorgeva un bellissimo castello.
Da un ramo di questa famiglia trasferitasi poi a Ferrara nacque il poeta Ludovico Ariosto.
La chiesa di Santa Maria Assunta fotografata da Luigi Fantini negli anni 30′
L’ultima guerra però ha raso al suolo tutto, lasciando solo macerie di queste preziose testimonianze. I ruderi, malamente conservati, possono darci ancora un’idea della sua struttura e della sua forma iniziale. Del vecchio castello e della Villa dei Rosa che venne costruita sopra non rimangono che dei ruderi all’interno di una proprietà privata.
Ciò che rimane della vecchia chiesa parrocchiale è stato messo in sicurezza con una impalcatura di tubi di ferro.
I resti della chiesa dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale
Fino al ‘700 Riosto, come ci documenta il catasto Buoncompagni era collegata con la Val di Zena solamente tramite Via della Valle che arrivava al Mulinello di Sopra, alla fine dell’attuale Via Caurinzano dove c’era il mulino che si alimentava da una cascata del fiume omonimo.
Visualizzazione di Via della Valle sul Catasto Boncompagni